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La "Banda larga" dei giovani ricercatori, tra Bologna, Leeds e Warwick

Un ciclo di incontri in video conferenza su tre sedi universitarie, che raccoglie le esperienze dei giovani ricercatori che lavorano nei dipartimenti di Filologia classica e Italianistica dell’Università di Bologna e di Italiano delle università britanniche di Leeds e Warwick
La "Banda larga" dei giovani ricercatori, tra Bologna, Leeds e Warwick

Una triangolazione tra due atenei inglesi - le università di Leeds e di Warwick - e l'Università di Bologna per mettere a confronto i giovani ricercatori che si occupano di italianistica e di filologia classica. Con uno sguardo particolare sugli aspetti metodologici. L'iniziativa si chiama "Banda larga. Sondaggi sul metodo" ed è nata dal lavoro congiunto di due giovani ricercatori dell'Alma Mater, Francesco Ferretti e Andrea Severi, e di due colleghi che invece lavorano Oltremanica: Nicolò Maldina per l'Università di Leeds e Anna Pegoretti per l'Università di Warwick. Cinque incontri - il primo giovedì prossimo, 23 gennaio, l'ultimo il 6 marzo - in video collegamento sulle tre sedi universitarie per condividere esperienze di ricerca e riflessioni sul metodo.

"Già lo scorso si era svolta un'iniziativa simile all'interno del neonato Dipartimento di Filologia classica e Italianistica", spiegano Francesco Ferretti e Andrea Severi. "Si chiamava 'Pausa caffè', era organizzata da Nicolò Maldina e Andrea Severi, e invitava i giovani ricercatori a condividere i loro lavori in una serie di incontri informali". Quest'anno i quattro organizzatori hanno alzato il tiro, aprendo al confronto fuori dai confini dell'ateneo bolognese. "Con l'aiuto di Nicolò Maldina e Anna Pegoretti siamo riusciti a coinvolgere anche ricercatori early career all'opera a Leeds e a Warwick. Ma c'è una novità anche di contenuto".

A differenza del passato, infatti, gli incontri non sono più soltanto occasioni per condividere i temi di ricerca affrontati, ma diventano dei momenti per parlare anche e soprattutto di metodologia. "C'è una crisi dei vecchi metodi forti - spiegano Ferretti e Severi - sostituiti oggi da metodologie liquide, eclettiche, a cui si accompagna inoltre una estrema specializzazione tematica. L'idea è quindi provare a creare un terreno comune su cui discutere le esperienze e i problemi che si incontrano e che possono unire ricercatori impegnati su settori di studio anche molto distanti tra loro".