Mercoledì 8 ottobre ha avuto inizio Terra di Tutti Film Festival: la rassegna che, per l’ottavo anno, con il contributo dell'Alma Mater, accende i riflettori sulle storie dimenticate dai media. Fino a domenica 12 ottobre sarà possibile assistere e partecipare a documentari, mostre e dibattiti sul Sud del mondo, per la prima volta organizzati in collaborazione con il festival francese Alimenterre. Il Filmfestival è stato preceduto da un evento speciale fuoriprogramma: mecoledì 1 ottobre è stato proiettato in prima visione, e alla presenza dei tre registi, il documentario "Io sto con la sposa".
La rassegna ha aperto ufficilamente mercoledì 8 ottobre al Tpo con l’inaugurazione della mostra di illustratori e fumettisti “(S)trip to Gaza: pencils not bombs!”. In serata, sono iniziate poi le proiezioni con i documentari “Two at the border”, “Riz di Benin, Riz de demain”, e “Sans terre, c’est la faim”.
Per la giornata di oggi, giovedì 9 ottobre, il tema è quello delle rivoluzioni. Alle ore 18.30 al Tpo l’incontro “Da Occupy Gezi alla Primavera turca” porterà il collettivo Mustereklerimiz della piattaforma Taksim Solidarity a discutere dei percorsi di lotta in Turchia. Si parlerà di rivolte anche durante le tre proiezioni che seguiranno, sempre al Tpo: “Fora da Copa” di Ivan Grozny, “Chile’s Student Uprising” di Roberto Navarrete, e “Cennetin Dususu” di Ersin Kana. Alle 22.30 l’attenzione si sposta sul tema dei migranti e delle nuove cittadinanze con la proiezione di tre brevi documentari: "Koubi" di Clara Elalouf, "Sexy Shopping" di Antonio Benedetto e Adam Selo e "Destination de Dieu" di Andrea Gadaleta Caldarola.
La terza giornata del festival, venerdì 10 ottobre, si svolgerà al Cinema Lumière, con proiezioni dalle 14 fino a mezzanotte. Alle 20,45, un nuovo focus sulle condizioni nella Striscia di Gaza si aprirà con la proiezione del documentario “About Gaza” di Simone Camilli, il videoreporter rimasto ucciso dall’esplosione di una bomba nella Striscia, firmato con Pietro Bellorini, che sarà presente in sala.
Sabato 11 ottobre si parte alle 14 con il documentario “Nanguey Hande” di Didier Bergounhoux, seguito da “Teaching Microcredit” di Miko Meloni. Alle 17,45 alla Cineteca di Bologna viene presentata, con la partecipazione delle associazioni COSPE, Altraeconomia e Comitato Acqua Bologna, “Stop water grabbing!”, la piattaforma online che denuncia lo sfruttamento delle risorse idriche nel mondo. Alle 19,15 seguono altri due film: “Eco de Femmes” di Carlotta Piccinini e “Quello che resta” di Antonio Martino. Le proiezioni proseguiranno fino a mezzanotte e tratteranno argomenti spesso dimenticati dai media mainstream. Alle 23,30 la tradizionale festa al Tpo concluderà in musica la giornata di proiezioni e dibattiti, con il progetto Ashroohm di Gabriele Gubbelini accompagnato alle percussioni da Mimmo Mellace e alla chitarra da Nico Canzoniero.
Il pomeriggio di domenica aprirà alle 14 con il focus “Una domenica africana” e sarà tutto dedicato al documentario. Alle 18 il regista Stefano Liberti introdurrà “Container 158”, firmato con Enrico Parenti. Alle 19, in conclusione delle proiezioni pomeridiane e prima delle repliche
dei film vincitori del festival, sarà proiettato “Sexy Money” di Karin Junger.
Saranno due i premi assegnati direttamente dal festival da due giurie di qualità: la miglior produzione italiana e la miglior produzione internazionale. Oltre questi ci sono due menzioni speciali, una dedicata alla memoria del cooperante Benedetto Senni e dedicato ad Africa, sviluppo sostenibile, agricoltura e lotte per la terra, e la seconda è “Fairtrade Italia”, sul commercio equo e solidale.
Da quest’anno Terra di Tutti Film Festival chiede al suo pubblico di contribuire alla libera circolazione di immagini e di idee con una cifra simbolica per accedere e assistere a proiezioni e dibattiti.