Sabato prossimo, 25 ottobre, al Museo della Storia di Bologna, apre "Il viaggio oltre la vita. Gli Etruschi e l'aldilà tra capolavori e realtà virtuale", una mostra che focalizza l'attenzione su un aspetto tanto affascinante quanto complesso: il ricco immaginario di questo antico popolo nei confronti dell'aldilà. Nata da un'idea congiunta di Genus Bononiae - Musei nella Città, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e Museo Nazionale di Villa Giulia a Roma, implementata fortemente da Cineca, la mostra è stata realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell'Università di Bologna, il Museo Civico Archeologico di Bologna e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna e dell'Etruria Meridionale.
Il tema centrale della mostra, “il viaggio oltre la vita”, costituisce l'aspetto più affascinante della civiltà etrusca, affrontato in mostra con l'obiettivo di svelare, attraverso immagini e oggetti, le concezioni sull'aldilà e far comprendere le prospettive che questo popolo antico aveva sull'oltretomba.
La Sezione di Archeologia del Dipartimento di Storia Cultura Civiltà dell'Alma Mater ha collaborato attivamente a questo ambizioso progetto coinvolgendo molti dei suoi più giovani collaboratori, oltre a dottorandi, assegnisti e allievi della Scuola di Specializzazione.
Una mostra a Bologna ed una a Roma sono state progettate unitariamente per portare a Bologna capolavori del Museo di Villa Giulia e, viceversa, far conoscere a Roma la realtà dell’Etruria Padana. Per la prima volta sono esposti a Bologna gli affreschi di una tomba dipinta di Tarquinia e altri raffinati materiali di provenienza funeraria, che consentono al visitatore una suggestiva immersione nell’arte e nell’ideologia della morte degli Etruschi.
Per la mostra sono state adottate sofisticate e innovative tecnologie per riprodurre capolavori che non avrebbero mai potuto "viaggiare" come il Sarcofago degli Sposi, emblema della civiltà etrusca, presente a Bologna in una replica perfetta, realizzata da Italdesign Giugiaro, e in un'installazione virtuale ideata da Giosuè Boetto Cohen. La complessa produzione digitale è opera di Cineca, che ha coordinato anche tutta la fase scientifica di acquisizione digitale del Sarcofago insieme a una numerosa equipe di ricercatori e specialisti (tra cui anche una ricercatrice del Dipartimento di Architettura Unibo). Lo spettacolo si articola in quattro atti con colonna sonora originale composta da Marco Robino ed eseguita da un quintetto d'archi.