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Home Incontri e iniziative L'archeologia minacciata dalla guerra, dalla Turchia all'Africa all'Albania

L'archeologia minacciata dalla guerra, dalla Turchia all'Africa all'Albania

A Riccione un ciclo di incontri dedicato alla scoperta di esperienze archeologiche in zone di guerra, realizzato con il patrocinio dell'Università di Bologna

Storie di archeologia minacciata. Dalla guerra ma anche dal degrado. Venerdì 6 febbraio si apre a Riccione il ciclo di conferenze "La Memoria Minacciata. Storie di archeologia dalle zone di guerra", organizzato dal Museo del Territorio dell’Istituzione Riccione per la Cultura, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia dell'Emilia-Romagna e con il patrocinio di FAI, Università di Bologna e Unindustria Giovani Rimini.

Protagonista del primo incontro, alle 21 nel Museo del Territorio di Riccione, è Nicolò Marchetti, direttore della Scuola di specializzazione in Beni Archeologici dell'Università di Bolgona e studioso del Vicino Oriente Antico. Marchetti è direttore degli scavi nel sito turco di Karkemish al confine con l’area siriana controllata dall’Isis ed esperto conoscitore dei danni arrecati al patrimonio storico-archeologico dal conflitto siriano Il secondo appuntamento, venerdì 13 febbraio nel Palazzo del Turismo di Riccione, è invece con un ospite speciale: Alberto Angela, che presenterà il suo libro "I tre giorni di Pompei".


Il 20 febbraio sarà la volta di Enrico Cirelli, vincitore del premio Ottone d’Assia. Delle sue innumerevoli esperienze di scavo in Nord Africa, Medio e Vicino Oriente Cirelli esaminerà la sua personale attività di ricerca in Libia a Leptis Magna con riferimento alla storia delle missioni archeologiche italiane durante le imprese coloniali in Africa.

Si prosegue il 27 febbraio con Giuseppe Lepore e la storia delle spedizioni archeologiche in Albania, un rapporto complesso di natura economica e politica in cui l’archeologia ha sempre giocato un ruolo articolato. Conclude la rassegna il 6 marzo Enrico Giorgi, esperto di topografia antica, che affronterà il tema delle trasformazioni causate al paesaggio dai conflitti del passato nelle regioni che si affacciano sulla sponda orientale dell’Adriatico.