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Incontri con l'arte: il Rinascimento e l'architettura dipinta

L'ultimo appuntamento con I mercoledì di Santa Cristina, insieme alla storica dell'arte Sabine Frommel, è dedicato alle architetture reali e immaginarie che compaiono in disegni, quadri, affreschi, arazzi dell'epoca rinascimentale

È la storica dell'arte Sabine Frommel il protagonista dell'ultimo appuntamento del ciclo I mercoledì di Santa Cristina, intitolato "Architettura dipinta durante il Rinascimento: tra convenzione iconografica e nuove ricerche". L'incontro, coordinato da Sonia Cavicchioli, è in programma per mercoledì 27 aprile, alle 17, nell'Aula Magna di Santa Cristina.

Finora l’evoluzione dei linguaggi architettonici è stata letta esclusivamente in chiave di progetti ed edifici realizzati. Durante il Rinascimento tanti artisti si sono serviti di disegni, quadri, affreschi, arazzi, in grado di offrire un supporto che potremmo definire più flessibile, per sperimentare nuove soluzioni. La conferenza tenterà di distinguere fra esempi ispirati a un aggiornamento di tipologie tradizionali e vere invenzioni, che si possono inscrivere fra le ricerche sul rinnovamento dell’arte edilizia.

Per tanti architetti-pittori la teoria, prima di tutto quella vitruviana, costituisce un riferimento essenziale che consente di restituire i monumenti dell’Antichità romana e di rappresentare il concetto evolutivo degli ordini. Ma le architetture finte sono anche uno stimolo a variare e addirittura a riflettere criticamente su monumenti recenti, collocandoli in un diverso contesto, o ancora a ispirarsi a trattati illustrati. Si cercherà di seguire le trasformazioni dell’architettura dipinta, da una fase di forte creatività nel Quattrocento e nel primo Cinquecento, soprattutto a Firenze e a Roma, verso processi di codificazione durante le migrazioni degli artisti dopo il Sacco della città eterna nel 1527.

Sabine Frommel è directeur d’études (professore ordinario) alla cattedra Storia dell’Arte del Rinascimento all’École Pratique des Hautes Études (Sorbona) dal 2003. Da 2014 direttore dell’équipe HISTARA Histoire de l’Art, des representations, des pratiques et cultures de l’administration. Chevalier dans l’Ordre des Palmes Académiques (2014). Le sue ricerche sono focalizzate sui rapporti tra la Francia e l’Italia e si occupano in particolare dei soggiorni di artisti italiani alla corte di Francia (Leonardo da Vinci, Serlio, Vignola, Primaticcio, Bernini) e di maestri francesi attivi nella penisola (Delorme, Lescot, Bullant, Percier et Fontaine). Gli studi sulla descrizione di opere architettoniche nella letteratura e la rappresentazione di monumenti e rovine nella pittura cercano di allargare i limiti della disciplina e di sviluppare una permeabilità tra i diversi campi scientifici. Altre ricerche riguardano temi storiografici fondati sul confronto della metodologia della storia dell’arte in Germania, in Francia e in Italia.