Fondazione Galletti: il Rettore incontra il cavalier Ivo Galletti

Il rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, ha incontrato il cavalier Ivo Galletti, presidente uscente della Fondazione Gino Galletti. Costituita nel 1996 per onorare la memoria del cavalier Gino Galletti su iniziativa del fratello Ivo Galletti e della vedova Ercolina Bacchi, la Fondazione si occupa di promuovere attività di ricerca sul morbo di Alzheimer e sui meccanismi neurobiologici alla base delle malattie neurodegenerative.

Durante l’incontro il Rettore ha ringraziato il cavalier Galletti per il prezioso impegno svolto come presidente della Fondazione, che per oltre vent’anni ha portato a realizzare importanti iniziative scientifiche in collaborazione con l’Alma Mater, in particolare con il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie.

La Fondazione Galletti ha promosso la creazione di un Laboratorio di ricerca dedicato alla diagnostica molecolare delle sindromi demenziali e neurodegenerative, la costituzione di un Centro di Informazione e Documentazione scientifica, il finanziamento di ruoli di ricercatore, assegnista e borsista in Neurologia all’Università di Bologna e l'organizzazione di incontri scientifici ed altre iniziative di divulgazione delle conoscenze scientifiche nel settore. Inoltre, ha istituito un Premio per Tesi di Specializzazione e di Dottorato di Ricerca dedicate allo studio delle malattie neurodegenerative, oggi aperto a tutti i giovani ricercatori dell'Unione Europea.

Il cavalier Galletti ha recentemente espresso la volontà che fosse l’Ateneo ad assumere la gestione della Fondazione. Richiesta che l’Alma Mater ha accolto e che ha portato ad un rinnovato assetto statutario: il nuovo presidente pro-tempore della Fondazione è il Rettore dell’Università di Bologna, mentre il nuovo consiglio di amministrazione è composto, oltre che dal Rettore che lo presiede, dal Direttore Generale dell’Alma Mater, dal dottor Leone Sibani, dal professor Agostino Baruzzi e, come quinto membro nominato dal Rettore, dal professor Raffaele Lodi.