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L'Alma Mater a supporto della candidatura dei portici bolognesi come patrimonio dell’umanità

La sede di Giurisprudenza dell'Università di Bologna ha ospitato un evento per parlare di protezione dei beni culturali, dalla candidatura dei portici bolognesi come bene Unesco all'attività del Comando Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri

Un convinto supporto alla candidatura dei portici di Bologna come bene patrimonio dell'umanità dell'Unesco. È il messaggio arrivato dalla giornata organizzata ieri, giovedì 9 maggio, nella sede di Giurisprudenza dell'Università di Bologna. L'appuntamento, aperto dai saluti del direttore del Dipartimento di scienze giuridiche Michele Caianiello, è stata l'occasione per presentare il volume “Il diritto internazionale e la protezione del patrimonio culturale mondiale”, curato da Elisa Baroncini, professoressa di Diritto internazionale all'Alma Mater.

"L'Unesco e il lavoro di diplomatici ed internazionalisti che ne hanno accompagnato l’attività, ormai superiore ai sette decenni, hanno forgiato le Convenzioni più importanti per la tutela dei beni culturali, trasformando questi ultimi da oggetti privi di definizione e protezione a livello internazionale, a patrimonio universale meritevole di essere salvaguardato nell'interesse dell'umanità nel suo complesso", ha sottolineato Elisa Baroncini. Il libro è disponibile in open access grazie al servizio AMSActa di AlmaDL, la biblioteca digitale dell'Università di Bologna.

All'incontro erano presenti anche l'assessore all'urbanistica del Comune di Bologna Valentina Orioli, che sta lavorando alla candidatura del portici bolognesi come bene patrimonio dell'umanità, e l'architetto Nicoletta Gandolfi, che ha raccontato l'importanza dei portici, lo spazio sociale bolognese più importante insieme alla piazza: una testimonianza storica, artistica e culturale unica al mondo, una tipologia edilizia ed un insieme architettonico che dal medioevo si snoda, sorregge ed accompagna tutta la città, rinnovandosi in stili diversi secolo dopo secolo. È intervenuto inoltre Nico Longo, dottorando dell'Alma Mater e funzionario della Farnesina, che ha messo in evidenza il lavoro svolto dalla Rappresentanza italiana a Parigi presso l’Unesco: l'Italia, “superpotenza di cultura e di bellezza”, investe infatti circa 30 milioni di dollari all’anno nella tutela e nella promozione del proprio patrimonio.


La giornata, infine, è stata anche l'occasione per celebrare i cinquant'anni dalla fondazione del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) dei Carabinieri, considerato come la più efficace polizia al mondo nella protezione del patrimonio artistico. Il Maggiore Giuseppe De Gori, Comandante del Nucleo TPC di Bologna, ha presentato strumenti e numeri dell'attività svolta per contrastare il traffico illecito e i furti delle opere d’arte: 801.951 oggetti d’arte recuperati (dalla lettera autografa di Rossini, alla Madonna orante di Elisabetta Sirani, alla statuetta egizia Ushabti del Museo di Modena, solo per rimanere in Emilia-Romagna), 1.101.618 reperti archeologici sequestrati e 1.362.482 beni falsi individuati.