Venerdì 27 gennaio, giorno in della memoria, davanti alla lapide posta lungo il corridoio di Palazzo Poggi (Via Zamboni, 33 - Bologna), oltre alla corona di fiori sarà posta una struttura nera per simulare l'asfalto carbonizzato con alcune formelle in cartone di colore ottone che riprodurranno le pietre di inciampo. Vi saranno incisi i nomi degli studenti dell'Università di Bologna deportati o che hanno dovuto lasciare gli studi per sfuggire all’arresto. La composizione delle formelle vuole ricordare quelle visibili nelle strade (pietre d'inciampo) e saranno inoltre attorniate da piccole rose bianche e pezzi di filo spinato.
E' una delle iniziative che l'Ateneo ha messo in campo, quest'anno, per ricordare i suoi studenti vittime di olocausto. Alcune delle loro storie sono state raccontate su Unibo magazine, grazie al lavoro dell'Archivio storico Unibo, complete di ritratti e/o fascicoli universitari. Tra esse, la storia di Mario Finzi, bolognese e laureato dell'Alma Mater, a cui è tra l'altro dedicata la mostra "Mario Finzi. Un ragazzo fantastico", organizzata nell'ambito degli eventi per la Giornata della memoria 2023 dal Museo Ebraico con il patrocinio di Comune di Bologna, Città Metropolitana di Bologna, Assemblea Legislativa e Giunta della Regione Emilia-Romagna, Università di Bologna, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Comunità Ebraica di Bologna.
Il cartellone di eventi del Museo ebraico, in preparazione e per la giornata della memoria, prevede molti incontri tra cui quello organizzato in collaborazione con l'Alma Mater: Memorie controverse, post-memorie di famiglia: l'eredità del fascismo, giovedì 26 gennaio, alle 11, nell'Aula A diVia Azzo Gardino, 23 - Bologna. A dialogare con il regista Duccio Chiarini, a partire dalle riflessioni proposte in L'occhio di vetro (2020), saranno Andrea Borsari (filosofo), Francesco Mazzucchelli (semiologo) Rita Monticelli (studiosa di Letteratura e studi di genere), Mario Panico (semiologo) e Patrizia Violi (semiologa). Si rifleteterà su cosa vuol dire ereditare una memoria familiare scomoda, sul ruolo che le seconde e terze generazioni hanno nella ridefinizione delle responsabilità individuali e collettive in contesti traumatici, sulle dimenticanze italiane e sull'eredità della dittatura fascista.
Venerdì 27 gennaio, alle 11, si svolgerà un evento organizzato dal Dipartimento di Chimica Industriale "Toso Montanari" e da CERCO - Centro di Ricerca per la Comunicazione Scientifica di Ateneo: La Chimica nelle parole per fare memoria. Nell'Aula Magna dell'Istituto di Istruzione Superiore Belluzzi-Fioravanti( Via Cassini, 3 - Bologna) e online su Teams, ci sarà una lettura collettiva di brani di Primo Levi scelti da studenti e docenti dell'Università di Bologna (del Dipartimento di Chimica Industriale "Toso Montanari" e del corso di laurea Magistrale in Didattica e comunicazione delle Scienze naturali), dell'Università di Palermo e di IIS Belluzzi Fioravanti.
Sempre il 27 gennaio, alle 14.30, nella Sala Convegni del Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne - LILEC (Via Cartoleria, 5 - Bologna), si terrà l'incontro "I mille volti di Anne Frank", per approfondire la riflessione sul tema delle riscritture, censure, rimaneggiamenti e false traduzioni di cui è stato oggetto il Diario di Anne Frank. A una prima parte, curata da Veronica De Pieri, seguirà una tavola rotonda aperta a tutta la comunità accademica. All’evento è affiancata una mostra, allestita nell’atrio del primo piano del Dipartimento LILEC e dedicata a versioni multilingue del Diario.