Unibo Magazine

Alle 20.30 di lunedì 10 e 17 novembre, all’Auditorium DAMSLab di Bologna, proiezioni cinematografiche e incontri con esperti ed esperte dell’Alma Mater faranno riflettere la comunità universitaria e la cittadinanza sulla resilienza dei territori di fronte ai disastri naturali e a quelli causati dall’essere umano: sono gli appuntamenti autunnali della rassegna cinematografica del progetto AlmaCares – Sviluppiamo Modelli Attivi di Resilienza Territoriale in Emilia-Romagna! (SMART-ER!), promossa dai Dipartimenti di Scienze giuridiche e delle Arti.

Coordinato dal prof. Federico Casolari, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il supporto della Presidenza della Croce Rossa Italiana e della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, SMART-ER! ambisce a favorire lo sviluppo di forme efficaci di governo degli eventi calamitosi che impattano sulle aree degli ecosistemi fluviali della Regione Emilia-Romagna e di una solida cultura della resilienza nella società civile, in particolare a fronte del rischio-idrogeologico.

La rassegna cinematografica - iniziata a maggio scorso con le proiezioni di "The Impossible" (2012), "Po" (2022) e "Vajont" (2001) - risponde all’obiettivo “COMUNICO” di SMART-ER!, in linea con la campagna nazionale “Io non rischio” del Dipartimento della Protezione Civile. Filo rosso che collega le proiezioni è l’impatto devastante dei disastri e la lotta per la verità, la giustizia e la resilienza.

Si riparte il 10 novembre con “Siccità” (2022) di Paolo Virzì: ambientato in una Roma dove non piove da tre anni, il film mostra una città paralizzata dalla crisi idrica e dal caos sociale che ne deriva. Le istituzioni si dimostrano incapaci di gestire l’emergenza, mentre i cittadini reagiscono in modo individuale e disordinato. L’assenza di strategie di adattamento e prevenzione rivela la fragilità del territorio e delle relazioni umane. A peggiorare la situazione interviene anche un’epidemia, simbolo di un disastro complesso e interconnesso. Il film riflette così sulla necessità di una resilienza territoriale reale, capace di unire governance, comunità e sostenibilità.

A chiudere la rassegna, il 17 novembre, “Don’t Look Up” (2021) di Adam McKay. Il film racconta la storia di due astronomi che scoprono una cometa diretta verso la Terra. Il loro allarme viene ignorato da politici e media, più attenti al consenso che alla realtà. L’incapacità collettiva di reagire rivela una crisi di governance e comunicazione nella gestione dei disastri globali. Le istituzioni, invece di adottare misure concrete, scelgono di minimizzare il pericolo e rinviare le decisioni. Il film mostra come la disinformazione e l’inerzia sociale amplifichino la portata della catastrofe. La resilienza si sposta così sul piano collettivo e culturale, invitando a ripensare la cooperazione e la responsabilità condivisa di fronte alle emergenze.