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Accordo con l'Università di Samarcanda

Il Rettore dell'Università di Bologna Pier Ugo Calzolari e il Rettore dell'Università di Samarcanda Rustam Kholmuradov, hanno firmato oggi il protocollo di cooperazione scientifica per il recupero dei beni artistici della città di Tamerlano.
Forse non a tutti è noto il nome di Ulug Beg, sovrano di Samarcanda nella prima metà del XV secolo e nipote di Tamerlano. Fu lui a costruire un importante osservatorio astronomico che rappresenta anche il punto di partenza per lo studio dell'astrologia occidentale. Già, perché Samarcanda non è stata solo uno snodo commerciale sulla via della seta, ma anche il punto di raccordo e scambio tra la civiltà asiatica e la cultura occidentale.

È all'insegna di questa tradizione che nasce il protocollo di cooperazione scientifica che oggi hanno firmato il Rettore dell'Università di Bologna Pier Ugo Calzolari e il Rettore dell'Università di Samarcanda Rustam Kholmuradov. Gli ambiti disciplinari in cui si esplicherà questa collaborazione sono: agricoltura, biotecnologia, archeologia, astronomia e storia dell'astronomia, conservazione dei beni culturali, demografia e studi demografici, scienze ambientali, geografia e zootecnica. Come primo obiettivo, inoltre, c'è la realizzazione di un master – in realtà già avviato a livello sperimentale – per la conservazione dei beni culturali. Durerà due anni, prevede l'utilizzo anche della teledidattica ed è aperto ad una decina di ragazzi uzbeki che diverranno tecnici in questo settore. L'iniziativa è avviata in collaborazione con la Facoltà di Conservazione dei Beni culturali di Ravenna che già da qualche anno mantiene una missione archeologica a Samarcanda guidata dal prof. Maurizio Tosi.

Dal 2001, nell'ambito del Progetto Italo-Uzbeko, è attiva infatti la  "Carta Archeologica della Media Valle dello Zeravshan", nella Repubblica dell'Uzbekistan.

Il Progetto, diretto dal sempre dal Prof. Tosi in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, l'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente, l'Istituto di Archeologia dell'Accademia delle Scienze dell'Uzbekistan, l'Università Statale di Samarcanda ed altri enti locali, ha come obiettivo principale quello di creare una carta di tutte le evidenze archeologiche presenti nell'area, attraverso le tecniche d'indagine tradizionali (ricognizione, scavo stratigrafico, analisi geomorfologiche, analisi bibliografica e delle fonti, analisi cartografica) e le nuove metodologie (remote sensing e indagini geomagnetiche). Tutti i dati raccolti sono poi gestiti in ambiente GIS (Geographical Information System), che negli ultimi anni è diventato un elemento fondamentale ed insostituibile nelle ricerche archeologiche, così come in altri settori.