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Glennie e Smith per Musica Insieme

Le percussioni di Evelyn Glennie e il pianoforte di Philip Smith riempieranno con le loro note la serata di Musica Insieme al Teatro Manzoni.
Evelyn Glennie Lunedì 23 febbraio (ore 21) appuntamento con “I Concerti di Musica Insieme” per ascoltare un’interprete eccezionale che sarà protagonista sul palco del Teatro Manzoni di Bologna: la percussionista scozzese Evelyn Glennie, per l’occasione in duo con il pianista Philip Smith.

Recentemente nominata musicista dell’anno, Evelyn Glennie è al momento l’unica percussionista capace di creare e sostenere una carriera internazionale a tempo pieno. Ospite presso le orchestre più prestigiose, ha collaborato con direttori famosi e tiene oltre cento concerti l’anno in tutto il mondo, apparendo sulle copertine delle più importanti riviste e pubblicazioni. Fino ad oggi ha commissionato oltre cento brani per percussioni ai maggiori compositori viventi.

Philip Smith, allievo della Royal Academy of Music, si è imposto all’attenzione internazionale nel 1978 con la vittoria al Leeds International Piano Competition. Da allora è apparso al fianco di orchestre del calibro di: Royal Philharmonic Orchestra, BBC Scottish Orchestra, Netherlands Radio Philharmonic Orchestra, English Chamber Orchestra. Dal 1986 collabora stabilmente con Evelyn Glennie, al cui fianco ha debuttato nella rassegna concertistica dei BBC London Promenade Concerts, che li ha portati ad esibirsi poi in Europa, Nord America ed Estremo Oriente.

Il programma presentato per il concerto di Musica Insieme si caratterizza in quanto momento di incontro tra differenti tradizioni culturali e musicali. Le influenze della musica classica, jazz, blues, gospel, rock e del repertorio della tradizione popolare (in particolare texana e giapponese) si fondono con sonorità elettroacustiche e le timbriche di strumenti particolari come lo snare drum, la cornamusa e le congas, oltre agli oramai familiari vibrafono e marimba.

In apertura di serata ascolteremo Drum Dances del compositore neozelandese John Psathas, nelle cui opere si riconoscono ritmi ed armonie propri della musica rock e jazz degli ultimi vent’anni (Chick Corea, Keith Jarrett), The Cheese and The Worms dello statunitense Stewart Wallace e Darkness to Light di David Heath.
Nella seconda parte del concerto, Rhythmic Caprice di Leigh Howard Stevens, Los Destellos de la Resonancia di Roberto Sierra, Prim di Askell Masson e Prism Rhapsody della percussionista e compositrice giapponese Keiko Abe.

Grazie al suo virtuosismo trascendentale ed alla spontanea musicalità, Evelyn Glennie conferisce ad ogni sua esibizione drammaticità, poesia, passione e un vivo senso dello spettacolo.