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Richiedenti asilo e rifugiati: nuovi strumenti per l’integrazione nelle città europee

Il progetto INTEgreat, che ha coinvolto anche l’Alma Mater, ha messo a punto e testato sul campo un Quadro Strategico per l’Integrazione con attività condivise e linee guida pratiche destinate a chi lavora nei servizi dedicati all’integrazione


Nuove strategie e nuovi strumenti per favorire l'integrazione di richiedenti asilo, rifugiati e migranti con protezione sussidiaria. Li ha messi a punto il progetto INTEgreat all’interno di un Quadro Strategico per l’Integrazione co-progettato e testato in cinque città europee: Varese (Italia), Barcellona (Spagna), Atene (Grecia), Nicosia (Cipro) e Limerick (Irlanda).

Finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (AMIF) dell’Unione Europea, il progetto, che coinvolge anche l’Università di Bologna, si poneva l’obiettivo di costruire a livello urbano una strategia e un ecosistema più inclusivo per l’integrazione dei migranti.

"INTEgreat ha previsto l’attivazione di partenariati intersettoriali tra diversi stakeholder e lo sviluppo di un innovativo Quadro Strategico per l’Integrazione”, spiega Morena Cuconato, professoressa al Dipartimento di Scienze dell'Educazione "Giovanni Maria Bertin" che ha coordinato l’impianto scientifico del progetto. “Municipalità, organizzazioni non profit, mondo accademico, società civile e migranti hanno lavorato insieme per sviluppare linee guida, iniziative e strumenti da utilizzare nei progetti di integrazione a livello urbano".

Grazie al coinvolgimento dei saperi e delle esperienze di partner italiani, spagnoli, greci, ciprioti e irlandesi, le attività hanno previsto il coinvolgimento diretto di migranti e cittadini locali per aumentare la fiducia reciproca e il senso di appartenenza, rendendo tutti i partecipanti consapevoli del valore del proprio contributo.

Sono stati organizzati eventi interculturali pensati per ridurre pregiudizi e discriminazioni e sessioni informative per i migranti sulle politiche locali in materia di sanità e di occupazione. Programmi di formazione per sviluppare e rafforzare competenze trasversali e professionali dei migranti e corsi di formazione culturale per facilitare le interazioni tra cittadini e migranti hanno costituito parte integrante delle attività.

"Un approccio realmente partecipativo, sia a livello individuale che di gruppo, nella co-progettazione, attuazione e valutazione delle iniziative per i migranti è un valore aggiunto nel campo dell’integrazione", dice ancora Cuconato. "L’integrazione, intesa come processo di adattamento e negoziazione reciproca tra la società e i migranti necessita di un approccio olistico che tenga conto sia degli aspetti funzionali che di quelli sociali, attraverso una combinazione di risorse umane e materiali".